En plein azzurro. A Istanbul, nel primo appuntamento della Karate Premier League 2021, gli italiani conquistano ben sei podi, tra cui due successi di tappa, vincendo tutte le finali a cui abbiano preso parte. Una prestazione pazzesca degli azzurri, alcuni in gara per la Nazionale, altri in rappresentanza dei rispettivi club, che inaugurano al meglio la ripartenza del karate internazionale ad alto livello. Dispiace solo che, con il ranking olimpico riaperto per il rinvio dei Giochi di Tokyo a quest’anno, l’appuntamento di Istanbul non assegnasse punteggio: per determinare gli atleti qualificati, a meno di ulteriori stravolgimenti dettati dal Covid-19, saranno utili solamente la prossima tappa di Premier League, quella di Lisbona, e gli Europei che si disputeranno in primavera.
A regalare le prime gioie d’oro della stagione all’Italia sono stati Luigi Busà e Silvia Semeraro, nel kumite, anche se in maniera diversa tra loro. Il Gorilla d’Avola e capitano della Nazionale ha tenuto tutti col fiato sospeso nella finale della -75kg, strappando la vittoria solo a un secondo dalla sirena grazie a un bellissimo ura mawashi geri, una tecnica di gamba, che ha ribaltato il punteggio e infranto i sogni di gloria dell’uzbeko Dastonbek Otabolaev. Successo senza combattere, invece, per Silvia Semeraro: la sua avversaria, l’egiziana Abdelaziz Feryal, è risultata positiva al coronavirus e ha dovuto saltare la finale. Un fatto che è dispiaciuto Silvia, la quale avrebbe voluto gareggiare per prendersi la vittoria di tappa, ma è comunque un oro più che meritato, visto il bellissimo percorso che la karateka ha compiuto nella categoria -68kg, a Istanbul.
Prima delle due vittorie di tappa, era arrivato uno splendido poker di bronzi per gli azzurri. Ad aprire la mattinata ci avevano pensato Terryana D’Onofrio e Carola Casale con una doppietta di medaglie nel kata femminile, battendo, rispettivamente, l’iraniana Fatemeh Sadeghi Dastak e la spagnola Lidia Rodriguez Encalbo nelle prime due finali di giornata. Poi è stata la volta del kumite, con Michele Martina, nella -84kg, e Clio Ferracuti, nella +68kg. Anche in questo caso, due medaglie agli antipodi, come per Busà e Semeraro. Di misura quella di Martina, che ha preso e mantenuto fino alla fine un punto di vantaggio sul croato Ivan Kvesic, grazie a uno yuko (tecnica di braccio), larghissima quella di Ferracuti, che ha dominato dall’avvio alla fine l’olandese Vanesca Nortan.