Quante soddisfazioni in un solo weekend. A Salisburgo, nella terza tappa di karate Premier League, l’Italia si prende sei medaglie, due posti alle Olimpiadi, e, soprattutto, ritrova il sorriso di un’atleta eccezionale: Sara Cardin. Dopo la rottura del crociato di fine 2018 che le ha chiuso le porte di Tokyo, l’azzurra, Grand Winner di Premier League nella categoria -55 kg di kumite due anni fa, è tornata a conquistare un oro nel circuito. E lo ha fatto nel modo più difficile, prendendosi, per un solo punto, un match complicatissimo e combattutissimo contro la tedesca Jana Messerschmidt. La sua vittoria è l’apice di un fine settimana molto positivo, ma che sarebbe potuto andare ancora meglio. La tappa è cominciata con la qualificazione per le Olimpiadi di Luigi Busà, nella -75 kg di kumite, e di Mattia Busato, nel kata, ed è proseguita con un’ottima fase di pool degli italiani, che si sono presi ben otto finali. Al momento della verità, però, solo Cardin, in quella per l’oro, e la squadra femminile di kata (Carola Casale, Terryana D’Onofrio e Michela Pezzetti), in quella per il bronzo, hanno superato i rispettivi avversari.
La sconfitta che fa più male è quella di Angelo Crescenzo, nella -60 kg di kumite. Sembrava tutto fatto per il campione del mondo, che a quattro secondi dal termine ha messo a segno il colpo del 4-2, ma a soli due decimi dal gong si è fatto sorprendere dall’ippon del macedone Emil Pavlov, bravo a sbilanciarlo e a colpirlo per ribaltare il risultato. Nel pomeriggio della domenica sconfitta anche per Luca Maresca, che conduce un incontro tutto all’attacco nella finale della -67 kg, ma si fa infilare tre volte dal bravo azero Rafiz Hasanov, per Clio Ferracuti, battuta in rimonta dall’iraniana Hamideh Abbasali nella +68 kg femminile, e per la squadra maschile di kata (Gianluca Gallo, Alessandro Iodice e Giuseppe Panagia), che cede alla Turchia in una sfida spettacolare. Prima del successo sulla Slovacchia delle ragazze del kata, in mattinata, ci sono state altre due finali con degli azzurri protagonisti, ma solo una s’è disputata. Questo perché Luigi Busà, che si era qualificato per la sfida per il terzo posto nella -75 kg di kumite, non si è presentato a causa di un problema alla mano, cedendo la vittoria al Karoly Gabor Harspataki. Nel secondo incontro, per la categoria -55 kg, c’è stato l’esordio in una finale di Premier League della giovanissima Veronica Brunori che ha, però, ceduto alla brasiliana Valeria Kumizaki per 4-2.
Nicola Petricca