Una giornata in fuga, la sofferenza nel finale, i denti stretti, l’arrivo in solitaria e la smorfia di dolore che si scoglie, diventando sorriso di felicità sul traguardo. La prima tappa del Tour of the Alps 2022 va al francese Geoffrey Bouchard, che se la prende dopo aver condotto 132 km all’attacco, prima insieme ad altri cinque battistrada e poi da solo, nell’ultimo tratto, quello in cui le energie vengono meno. “Questa gara già mi piaceva. L’anno scorso avevo messo nel mirino la classifica generale e quest’anno abbiamo una buona squadra. Oggi, quando siamo andati in fuga ho notato che guadagnavamo vantaggio velocemente, sul piano. Poi, dopo le due scalate, nel tratto finale c’era tanto vento frontale e ho fatto fatica. Però ho mantenuto un piccolo vantaggio ed è stato tutto perfetto”, racconta il corridore della Ag2r Citroen. Nulla da fare per il gruppo, che si è mosso tardi e non è riuscito a chiudere lo strappo. A vincere la volata per il secondo posto, e i 6″ di abbuono, è stato uno degli uomini classifica più pericolosi, Pello Bilbao della Bahrain-Victorious, che ha regolato un altro pretendente al successo finale, Romain Bardet (Team Dsm), e Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), primo degli italiani.
La fuga di giornata, nella tappa più lunga del Tour of the Alps, è partita dopo soli 29 km dall’avvio di Cles, quando ancora la strada era pianeggiante, con Bouchard affiancato da Mattia Bais (Drone Hopper–Androni Giocattoli), Asier Etxeberria (Euskaltel–Euskadi), Vincius Rangel Costa (Movistar Team) e Ben Zwierhoff (BORA–Hansgrohe), Emanuel Zangerle (Tirol KTM Cycling Team). All’attacco della salita che precedeva il Passo Brocon, i sei avevano già 6′ di vantaggio sul gruppo, in cui erano Bahrain-Victorious e Israel-Premier Tech, grazie anche a un attivo Chris Froome, a fare l’andatura. I primi a staccarsi, in successione, sono stati Zangerle e Costa durante la scalata, seguiti, dopo un affondo di Bouchard, da Bais ed Etxeberria. Questi ultimi sono rientrati al termine della discesa, ma sul Passo Gobbera hanno ceduto e, lì, neanche Zwierhoff è riuscito a tenere il passo del francese. Con gli ex battistrada che perdevano costantemente terreno, il gruppo, pian piano, rientrava. Troppo piano, però. Ai -15 dall’arrivo, Bouchard aveva ancora 2’10” di margine, cosa che gli avrebbe poi permesso di ovviare anche al durissimo momento dello strappo di Morlen, che precedeva gli ultimi 2 km più agevoli, dove fatica e vento contrario hanno assottigliato il suo vantaggio fino a 15″. Tuttavia era troppo tardi per qualsiasi tentativo di rimonta e il francese ha potuto fare passerella negli ultimi 400 metri in piano, arrivando a braccia alzate all’arrivo di San Martino di Castrozza.
Domani, tappa di 154,1 km che partirà subito in salita per i ciclisti in gara, con avvio da Primiero/San Martino di Castrozza: il Passo Rolle, vetta più alta del Tour (1984 m di altitudine) li aspetterà a soli 21 km dopo lo start. Dopo un lunghissimo tratto tra piano e discesa, la strada ricomincerà a salire in direzione Passo della Mendola e poi Passo delle Palade. La gara terminerà con un altro lungo tratto in discesa, con il traguardo posto a Lana.