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La Luparense azzanna gara 1 delle finali dopo una partita da film

Se la Divisione Calcio a Cinque organizzasse una serata degli oscar, quello per la sfida più pazza dell’anno andrebbe senza dubbio a gara uno della serie finale tra Pescara e Luparense, vinta dai veneti ai rigori. Dieci ammoniti, due allenatori espulsi, un rigore assegnato per sbaglio, un gol quasi allo scadere e due risse. È successo di tutto al Pala Giovanni Paolo II: dai gesti più spettacolari a uno spettacolo che non rende onore a questo sport. Inaccettabile la “guerriglia” finale per cui è entrata in campo anche la polizia che ha raggiunto le squadre negli spogliatoi.

Alla fine fanno festa i “lupi” che, mercoledì 7 e venerdì 9 giugno, giocheranno due gare in casa per conquistare il sesto scudetto della loro storia. Per il Pescara una partita difficile da digerire: a due minuti dalla fine si è fatta recuperare due gol, poi, ai rigori, ha sbagliato con Chimanguinho e Duarte.

La partita

In un Pala Giovanni Paolo II quasi esaurito (circa 2000 spettatori), la Luparense parte subito aggressiva. Al 4′ punizione per gli uomini di Marin: Honorio chiama lo schema e Cuzzolino, fuori area, aggancia Coco Wellington da dietro. Gli arbitri assegnano un rigore inesistente ai Lupi che lo specialista Adriano Foglia trasforma spiazzando il portiere. Proteste del pubblico e reazione furiosa del Pescara che pareggia dopo un minuto con Borruto, abile a liberarsi di Roberto Tobe e segnare di punta col sinistro. Gara che si fa sempre più tesa dopo l’episodio del rigore: i falli aumentano e con il sesto di squadra la Luparense regala un tiro libero agli avversari. Cuzzolino spiazza di sinistro Miarelli e fa 2 a 1.

La ripresa inizia con un gran pressing dei veneti e il Pescara pronto a ripartire. Al 4′ Cuzzolino si trova solo davanti al portiere ma tira fuori. Gol sbagliato, gol subito. Honorio trova Pablo Taborda sulla sua verticale e l’argentino batte di prima Capuozzo pareggiando i conti. Due minuti dopo il gol, la prima rissa della partita. Contropiede veloce dei ragazzi di Fulvio Colini,  fallo in scivolata di Brandi che però non impedisce il passaggio con cui Azzoni segna il 3 a 2. Gli arbitri però annullano tutto per l’entrata precedente scatenando ancora una volta l’ira dei giocatori del Pescara.

Le panchine entrano in campo con alcuni dirigenti portati via a forza e l’allenatore della Luparense, Marin, espulso. Al suo posto Pamela Battistella, preparatrice che veste i panni di secondo. Senza il loro tecnico i “lupi” vanno in difficoltà e in cinque minuti il Pescara si porta sul 4 a 2 grazie a Chimanguinho e Duarte. Al 17′ viene espulso anche Fulvio Colini per proteste e questa volta sono i suoi ad andare in confusione. Due minuti e la Luparense pareggia prima con il secondo rigore (questa volta c’era) di Foglia, poi con il tap in di Honorio a 40” dalla fine. Ai rigori si finisce ad oltranza. Duarte sbaglia, Lara no. Festa per i veneti che si trasforma subito in una rissa a tutto campo. Un modo orribile di concludere una delle partite più folli dell’anno.

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