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La Luparense fa la storia: è campione d’Italia per la sesta volta

Poteva finire solo così. Dopo una serie equilibrata come poche nella storia, dopo una gara quattro bellissima, la Luparense conquista lo scudetto superando 6 a 4 il Pescara ai calci di rigore. Una sfida infinita, iniziata qualche mese fa con la Coppa Italia vinta dagli abruzzesi sempre ai tiri dal dischetto grazie a Leandro Cuzzolino e conclusa proprio dall’argentino con il rigore sparato sopra la traversa. Le due migliori squadre d’Italia capaci di provocare l’indegna rissa di gara 1 che tanto ha condizionato la serie, ma anche di regalare spettacolo nelle restanti partite della serie.

Grazie a questo successo i “Lupi” diventano la squadra più titolata nella storia del futsal italiano. La classe del capitano Humberto Honorioi gol di Alan Brandi e Diego Mancuso, il carisma di Coco Wellington ed Edgar Bertoni, tornato giusto in tempo da un infortunio per festeggiare in campo. E ancora: l’esperienza di Adriano Foglia, le parate di Michele Miarelli e la grinta di Pablo Taborda, uscito a pochi minuti dalla fine per un brutto infortunio. Al fischio finale tutti si sono abbracciati intorno a lui, a dimostrazione della grande forza di questo gruppo.

La partita

Davanti ai 3000 tifosi del PalaRossini di Ancona, campo neutro dopo la squalifica di quello del Pescara, le squadre partono a ritmi bassi. Occasioni quasi nulle per cinque minuti, poi il gol di Honorio che si libera di Leggiero e di punta batte Antonio Capuozzo. Luparense avanti con il Pescara che prova a rispondere senza mai rendersi davvero pericoloso. Tanto agonismo in campo con un giallo per parte (Foglia e Chimanguinho). A metà del primo tempo arriva il raddoppio dei veneti con Taborda che, su assist di Ramon, brucia Capuozzo con un preciso colpo di piatto. Il Pescara attacca a testa bassa: prima prende due pali con Ghiotti e Cuzzolino poi accorcia le distanze con Chimanguinho che si sposta il pallone sul destro e tira un missile sotto l’incrocio.

Nella ripresa la partita si fa ancora più intensa con tanti errori da una parte e dall’altra ma soprattutto tanti legni. Tre quelli colpiti dalla Luparense due dal Pescara. A sei minuti dalla fine Chimanguinho viene espulso per aver fermato Coco Wellington, lanciato verso la porta. Gli abruzzesi resistono nei due minuti di inferiorità numerica, poi succede di tutto. Al 17′ Mati Rosa fa urlare di gioia il PalaRossini con un destro che si infila sotto la traversa. Dopo trenta secondi Ramon, da portiere di movimento, riporta avanti la Luparense ma a 9 secondi dalla fine Azzoni rimette la partita in parità con un tap in da un metro.

Ai rigori segnano tutti quelli della Luparense, sbagliano Salas e Cuzzolino. Sull’errore del giocatore argentino esplode l’urlo dei giocatori veneti che scoppiano in lacrime per la tensione accumulata durante tutto l’anno. La festa può cominciare.

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