Sei sprint, sei serrate sfide corpo a corpo, sei chiusure in volata nel tempio della velocità italiana. I più di mille giovani in gara nella Giornata della ciclismo lombardo, che ha segnato il ritorno alle competizioni dei corridori under 18 in Italia, hanno dato spettacolo e battaglia sull’asfalto dell’Autodromo di Monza, lottando fino all’ultimo centimetro per i titoli di campione regionale che erano in palio per cinque delle sei categorie in gara. Federico Giacomo Ogliari (Romanese, Esordienti maschili 1° anno), Francesco Guerino (Biringhello, Esordienti maschili 2° anno), Milo Marcolli (Busto Garolfo, Allievi maschili), Samuel Quaranta (Team LVF, Juniores maschili), Anita Baima (Cicli Fiorin Cycling team, Esordienti femminili) ed Eleonora Ciabocco (Team Di Federico, Allievi femminili): questi i nomi dei sei vincitori dell’evento, voluto dalla Federciclismo e dal Comitato regionale lombardo e realizzato con il supporto della Fondazione Ambrogio Molteni e Autodromo di Monza.
Data l’eccezionalità del tracciato, in gran parte pianeggiante, con curve veloci e strada molto larga, le possibilità di vedere azioni di fuga efficaci erano veramente minime e così è stato. Nonostante ciò, diversi ciclisti hanno tentato degli attacchi in solitaria o in gruppi ristretti, ma gli inseguitori non hanno mai concesso loro più di 10-15″. Molto bello è stato veder aumentare il livello di organizzazione delle squadre al salire di categoria, con i team juniores che hanno lavorato in gruppo e costituito diversi treni di qualità, durante la corsa, proprio come si vede nelle gare professionistiche. Nonostante la larghezza della strada, che permetteva ai velocisti di mantenersi al coperto, nel gruppo, fino a pochi metri dal traguardo, per poi lanciarsi nello sprint finale, la parte più complessa delle sei corse è stata proprio la volata. Questo perché, come ammesso dai vincitori al termine delle rispettive prove, la lunghezza del rettilineo era tale da ingannarli e indurre molti a lanciare lo scatto a tanta distanza dal traguardo, facendone esaurire l’efficacia prima del previsto. A trionfare, alla fine, è stato proprio chi si è gettato all’attacco al momento giusto.
Nicola Petricca