Il karate italiano torna a sorridere. Sara Cardin (-55kg) si prende l’oro a Dubai nella seconda tappa della Premier League, il più importante torneo internazionale, e fa un altro passo verso le Olimpiadi di Tokio 2020, la prima edizione in cui sarà presente questa disciplina. Dopo le delusioni dell’appuntamento di Parigi che aveva aperto la stagione solo con un bronzo a tavolino per la spedizione azzurra, la Cardin supera 3-1 la tedesca Jana Bitsch in un duello controllato dai primi secondi e gestito con grande esperienza nonostante le tre ammonizioni che rischiavano di distrarre l’azzurra nel finale dell’incontro. Tre Yuko, pugni a segno, sono bastati per mettersi al collo la medaglia più preziosa ma la vera chiave del match è stata la tecnica in difesa della veneta, capace di schivare ogni attacco tranne uno, convalidato dalla moviola.
L’oro della Cardin non nasconde del tutto il mezzo passo falso dell’Italia che saluta Dubai senza altre gioie. Silvia Semeraro ha perso 2-1 il match per il bronzo nel kumite -68 kg contro la spagnola Cristina Vizcaino mentre nel kata, ramo del karate in cui vengono giudicati precisione e potenza dei movimenti contro avversari immaginari, Carola Casale si è arresa alla perfezione della giapponese Kiyou Shimizu. Tutti gli altri Azzurri si sono fermati alle qualificazioni. Un risultato deludente soprattutto per Luigi Busà, grande speranza dell’Italia per una medaglia alle Olimpiadi di Tokio nei -75 kg.
Nelle altre finali, molte conferme come l’oro della turca Serap Ozcelic nei -50kg o quello dell’azero Rafael Agayev nei -75kg e una clamorosa sorpresa con la sconfitta di Ryo Kiyuna nella finale del kata maschile. Il giapponese, numero 1 al mondo e imbattuto dal 2013, ha perso contro lo spagnolo Damian Quintero.