A caccia d’oro in mezzo al deserto. Dopo aver sfiorato il bronzo a Parigi, nella prima prova della Premier League, il più importante torneo internazionale di karate, Sara Cardin vuole rifarsi con gli interessi puntando al gradino più alto del podio nei -55 kg (diretta dalle 11:30 su PMGSport). Finale cercata sin dal primo turno e ottenuta grazie alla netta vittoria 4-1 contro l’egiziana Yassmin Attia. Un risultato importante per ribadire che in questa categoria la Cardin può sempre puntare all’oro e un primo passo verso le Olimpiadi di Tokio 2020, le prime in cui il Karate sarà presente. I punti conquistati in questi mesi permetteranno agli atleti di partecipare alle gare decisive per staccare un biglietto per il Giappone. La Cardin non può mancare.
Sul tatami di Dubai, la veneta troverà la tedesca Jana Bitsch che ha superato in semifinale la brasiliana Valeria Kumizaki, una delle favorite della vigilia. Avversaria complicata ma alla portata dell’italiana. Più difficile il compito di Carola Casale, già bravissima ad arrivare fino qui, che sfiderà per il bronzo la giapponese Shimizu nel kata, ramo del karate in cui vengono giudicati precisione e potenza di movimenti predefiniti contro avversari immaginari. Sempre per il terzo gradino del podio lotterà Silvia Semeraro nei -68kg.
Tre luci, proiettate dalle ragazze del karate italiano, che nascondono le ombre dei colleghi. Tante le delusioni, su tutte l’eliminazione al terzo turno di Luigi Busà, campione europeo in carica, primo nel ranking della sua categoria (-75 kg) e grande speranza per l’Italia ai Giochi di Tokio. Dopo l’uscita anticipata nella prima tappa di Parigi della Premier League, l’azzurro continua il suo momento no ma potrebbe aver curato la preparazione atletica per essere più brillante nelle fasi decisive della stagione. Il primo posto nel ranking per ora non è comunque a rischio.
Azzurri ma non solo. Nelle finali per l’oro si sfideranno alcuni tra i grandi nomi del karate internazionale: dall’azero Rafael Aghayev, l’alieno dei -75kg, capace di vincere 4 Mondiali e 11 Europei, al giapponese Ryo Kiyuna, maestro del kata.