Ci ha girato attorno per una carriera, sfiorandolo due volte negli ultimi due anni solo per vederlo finire ad altri, per questione di centimetri. Ora però, Sonny Cobrelli quel Tricolore lo finalmente può mettere sulle proprie spalle, liberando un urlo che gli era rimasto in gola per troppe stagioni: è lui il nuovo campione italiano di ciclismo. Una vittoria costruita pezzo per pezzo, durante una giornata che non si prospettava delle più brillanti, ma in cui ha trovato sempre più condizione, man mano che macinava chilometri, fino a lasciare zero possibilità di vittoria a Fausto Masnada nell’uno contro uno finale. “È davvero una grande vittoria, che mi ripaga di tutte le sconfitte e piazzamenti della mia carriera. Da anni ci picchiavo contro e oggi son stato fin troppo perfetto. Nelle prime tre e ore e mezza stavo così così, poi quando Giulio Ciccone ha dato una botta alla corsa mi sono svegliato e alla fine è andata bene”, ha dichiarato al termine della gara, sul podio di Imola. Dietro di lui, un ottimo Masnada e un ancor più bravo Samuele Zoccarato, classe 1998, che è stato in fuga per tutta la corsa, cedendo solo sull’ultima salita.
Come detto da Colbrelli, è stato Ciccone a dare una scossa alla gara, ma la svolta è arrivata dall’azione di Masnada, che ha movimentato la giornata al penultimo passaggio sull’asfalto dell’Autodromo di Imola, quando ha tentato l’azione solitaria. A lui si sono poi aggiunti sei ciclisti, tra cui Colbrelli e Zoccarato. I fuggitivi hanno preso sempre più margine tra le colline imolesi, mentre nel gruppo inseguitori, tra cui c’erano tanti dei favoriti, come Vincenzo Nibali, Gianni Moscon, Davide Formolo e lo stesso Ciccone, non si trovava accordo. Nel frattempo, Colbrelli si è messo a tirare la fuga, facendo sempre più selezione e mostrando doti di passista e scalatore, prima ancora di quelle da velocista, che tante vittorie gli hanno regalato. Il vantaggio è salito anche oltre i due minuti e sull’ultima salita, il quinto passaggio su Cima Gallisterna, Zoccarato ha ceduto, lasciando Colbrelli e Masnada a giocarsi la vittoria. Arrivati in vista del traguardo, i due hanno cominciato a studiarsi, ma Masnada, che velocista non è, aveva già capito di non avere possibilità, così ha ritardato il più possibile lo scatto, mentre l’avversario gli stava a ruota. A 300 metri dall’arrivo, Colbrelli si è alzato sui pedali, ha messo la freccia e ha staccato nettamente il bergamasco, lanciando tre urli prima di alzare le braccia al cielo e di prendersi il primo Tricolore della propria carriera.