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Calcio, Trofeo Beppe Viola: Atalanta campione

Per diventare grandi, servono partite così. Dopo una gara lunga oltre 100 minuti, l’Atalanta supera 5-4 ai rigori il Milan e vince il 48° trofeo Beppe Viola, il più importante torneo per under 17 al mondo. Un successo, il terzo nelle ultime quattro edizioni, il sesto in totale, che racconta meglio di tante parole lo straordinario lavoro fatto dalla società di Percassi sui settori giovanili e una pietra miliare nella crescita dei tanti talenti che fanno parte della squadra allenata da Giovanni Bosi. Su tutti: Lukas Vorlicky, fantasista ceco classe 2002, autore del pareggio con un fantastico pallonetto e premiato come miglior giocatore del torneo. Una grande vittoria quella dell’Atalanta soprattutto visto l’avversario, simile, per spirito, al Milan allenato da Rino Gattuso: molto attento in difesa e concreto nelle occasioni offensive grazie alla qualità degli attaccanti.

Primo tempo divertente con l’Atalanta a gestire il possesso e il Milan pronto a ripartire, proprio come nell’occasione dell’1-0 di Signorile. Un gol alla Piatek, non tanto per la realizzazione di testa, quanto per il 19 sulle spalle e quell’esultanza in scivolata seguita da tre colpi di pistola. Un’imitazione che rende bene l’idea di quanto il “pistolero” polacco sia entrato nel cuore dei tifosi rossoneri. Meno entusiasmante la ripresa, chiusa però dal capolavoro di Vorlicky che ha regalato i supplementari ai nerazzurri. I rigori, come sempre, sono stati una lotteria e l’Atalanta ha avuto il merito di sbagliare meno del Milan, condannato dagli errori di Stanga e Grassi.

La partita

Partenza spedita delle due squadre che saltano la fase di studio: l’Atalanta tiene più palla, il Milan aspetta compatto nella sua metà campo, pronto a far scattare Signorile e Cudoje, chiamati a sostituire il bomber Capone, convocato in Nazionale. All’8’ la difesa rossonera si fa trovare fuori posizione su un lancio lungo verso Reda che controlla e supera Moleri in goffa uscita senza centrare, però, lo specchio della porta. I nerazzurri spingono guidati dalle giocate del fantasista Vorlicky anche se al 15’ è Reda a far filtrare il pallone per Repa che d’esterno sfiora il secondo palo. La pressione nerazzurra farebbe pensare a un vantaggio imminente e invece è il Milan a segnare alla prima occasione: Falzoni crossa dalla sinistra per Signorile che di testa batte Pisoni e, imitando Piatek, esulta sparando davanti alla sua panchina. Sotto di un gol, l’Atalanta prova di nuovo con le giocate individuali dei suoi attaccanti ma il Milan non si fa mai sorprendere e anzi va vicino al 2-0 dopo una bella discesa ancora di Falzoni sulla sinistra con cross al centro deviato in angolo. Al 28’ gol annullato all’Atalanta per il fuorigioco di Sidibe dopo un colpo di testa di Reda su punizione di Renault. L’ultima occasione del primo tempo è ancora per il 20 nerazzurro che si libera bene in area, spedendo però il pallone sopra la traversa di testa.

Nella ripresa l’Atalanta rientra in campo passando a un più offensivo 4231. Il cambio di modulo porta subito dei frutti con la prima fiammata del solito Vorlicky che avanza incontrastato fino al limite dell’area calciando con forza ma poca precisione, permettendo la deviazione a Moleri. Nella fase centrale del secondo tempo, tanto agonismo ma anche tanta confusione con pochi tiri in porta nonostante alcune belle giocate sulla trequarti non sfruttate fino alla fine dalle due squadre. Al 62’ l’Atalanta potrebbe pareggiare ma Reda “regala” il pallone a Moleri dopo aver colpito completamente da solo su calcio d’angolo per i nerazzurri. Un minuto più tardi è ancora il 20 a sprecare una buona occasione calciando fuori di sinistro a pochi metri dalla porta avversaria. Nel finale la squadra di Bosi continua ad attaccare, cercando di sfruttare i calci piazzati ma è su un capolavoro di Vorlicky che la Dea trova il pari. Il 10 ceco riceve fuori area e con un morbido pallonetto batte Moleri facendo alzare in piedi tutto lo stadio di Arco. L’ultima emozione di una gara che si allunga ai supplementari. L’extra time non regala particolari occasioni né da una parte né dall’altra con le squadre molto stanche dopo cinque partite in sei giorni, più attente a non prendere gol che non ad attaccare. Ai rigori va in scena il festival della sfrontatezza con un cucchiaio e vari tiri all’incrocio. Al quarto tentativo sia Faye dell’Atalanta che Stanga del Milan sbagliano ma l’errore decisivo è di Grassi che spara alto l’ultimo rigore regalando all’Atalanta il suo sesto Trofeo Beppe Viola.

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