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Calcio a 5, l’Acqua&Sapone è campione d’Italia

Apoteosi Acqua&Sapone Unigross. Gli abruzzesi battono 4-2 la Luparense nell’ultima partita della serie scudetto e sono campioni d’Italia per la prima volta. Una stagione strepitosa, quella dei ragazzi di Tino Perez, che era già diventata vincente con il successo in Coppa Italia di aprile, sempre contro i veneti, e che ora è ufficialmente la migliore della storia del club. Con questa vittoria gli abruzzesi vendicano la sconfitta subita nelle finali scudetto del 2014 in cui, sempre a gara 5 e sempre con due gol di scarto, era stata la Luparense a trionfare e vincere il titolo. Di quel trofeo solo sfiorato si ricorda ancora bene il presidente dell’Acqua&Sapone, Marco Fiore, che a fine partita commenta soddisfatto: “Ci siamo ripresi quello che ci hanno tolto quattro anni fa”. Alla Luparense rimane l’onore delle armi per un secondo tempo molto intenso, nonostante l’evidente stanchezza, e per aver rimesso in piedi una serie, in gara 4 a Pescara, che sembrava già chiusa.

La partita

Già dalle prime fasi si vede che è l’Acqua&Sapone la squadra più in forma. L’inizio di gara è molto intenso è molto intenso, con tanti errori e altrettanti interventi duri: dopo 11 minuti sono già tre gli ammoniti tra le due squadre e la Luparense ha esaurito il bonus falli. Michele Miarelli, portiere veneto, è impegnato più volte dagli attaccanti abruzzesi, mentre Stefano Mammarella deve rispondere solo due volte a Roberto Tobe. A cinque minuti dalla fine l’Acqua&Sapone si porta in vantaggio sfruttando un passaggio sbagliato di Humberto Honorio che viene raccolto da Jonas Pinto, apertura verso Julio de Oliveira che serve al centro Edgar Bertoni, pronto a trafiggere Miarelli con un rasoterra. La Luparense risponde in maniera confusa, ma al 19′ riesce a pareggiare con Rafinha, servito in banda da Jesulito, che calcia a incrociare e trova il gol grazie alla deviazione di Gabriel Lima. Sfortunato, però, il veneto che nell’appoggiare il piede dopo aver concluso si fa male, probabilmente al tendine d’Achille, e non riuscirà più a rientrare. L’equilibrio dura pochi secondi, perché Jonas si inventa un gol pazzesco, prima dell’intervallo, rientrando sul piede destro da sinistra e trovando l’incrocio dei pali con un tiro da centrocampo.

Perso Rafinha, miglior marcatore dei playoff, la Luparense si ritrova ancora più in difficoltà. I veneti sono a corto di energie e non riescono a ribaltare l’inerzia dell’incontro, ormai a favore degli avversari, che sfruttano il momento e segnano il 3-1, di nuovo con Bertoni, di nuovo in ripartenza. Fabricio Calderolli intercetta un calcio d’angolo battuto male, serve sulla corsa l’italo-brasiliano che calcia a incrociare e batte ancora Miarelli. A metà tempo David Marin gioca l’ultima carta schierando Pablo Taborda da portiere di movimento. La circolazione di palla della Luparense, anche se confusa e frenetica, mette in difficoltà gli abruzzesi e porta al gol del 2-3, segnato dal match winner di gara 4, Borja Blanco: lo spagnolo viene servito al limite destro dell’area e, con un rasoterra, infila Mammarella sotto le gambe. I veneti sono da applausi per l’intensità che danno alla propria azione, nonostante l’evidente stanchezza, ma devono fare i conti due fattori non da poco: la sfortuna e Mammarella. Prima Blanco trova Andrei Bordignon sulla traiettoria di un tiro destinato in rete, poi  Mammarella toglie il pallone dall’incrocio dei pali sempre allo spagnolo, infine Taborda colpisce il palo a tempo quasi scaduto. A otto secondi dalla fine Calderolli chiude la partita segnano il 4-2 a porta vuota, dopo aver recuperato palla in difesa, e regalando lo scudetto all’Acqua&Sapone.

                                                                                                                                                           Nicola Petricca

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