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Volley, Saporiti: “Servono fortuna e determinazione”

Rete tesa, palloni gonfi e palazzetto pronto a riempirsi. La grande sfida tra Igor Gorgonzola Novara e Imoco Conegliano è alle porte (diretta sabato 9 novembre dalle dalle 20:30 su PMGSport). A 24 ore dalla partita contro le “Pantere” abbiamo intervistato la presidente delle piemontesi: suor Giovanna Saporiti.

Cosa si aspetta dalla partita di domani e quanto conta il risultato visto che siamo a inizio stagione?

Contano tutte le partite dal mio punto di vista, questa in particolare per la spinta che può dare a squadra e ambiente oltre che per l’autostima. I punti in palio sono importanti ma ci sarà tempo per recuperare eventualmente. Le sfide con Conegliano sono state molte, sempre a viso aperto con rispetto e correttezza ma tanta determinazione che sarà fondamentale domani. Ci mancherà il nostro allenatore (Barbolini fermato per un problema di salute dai medici ndr) ma la squadra è matura e faremo del nostro meglio.

Come stanno Brakocevic e Mlakar?

Mlakar ha ripreso a pieno regime ma per l’economia del nostro gioco conta tanto l’assenza di Brakocevic. È stato il nostro tallone d’Achille in questo inizio di stagione. Salta e si allena ma non ci sarà. Nonostante tutto siamo pronte, sono tutte atlete di livello internazionale e con tanta personalità. Con Scandicci e Busto Arsizio non hanno mai mollato e hanno portato a casa il risultato, oltre le difficoltà.

Ormai la rivalità con Conegliano è assodata, chi toglierebbe alla squadra avversaria in vista di domani?

La palleggiatrice o forse Paola ma è una squadra costruita per vincere e ci vorrà tanto lavoro e un po’ di fortuna per riuscire a batterla. La rivalità c’è ma è davvero solo sportiva vista l’enorme passione che ci accomuna.

E poi ci sarà la Supercoppa…

Quella sfida avrà più peso, domani sarà una prova generale anche perché il campionato ha un’altra struttura. In partita secca cambia tutto e sarà affascinante. Di sicuro ci teniamo sia noi che loro così come i tifosi. Potrebbero esserci sorprese e io lo spero per emozionare e coinvolgere ancora di più il pubblico.

Sarà anche la prima partita contro Paola Egonu, una ragazza che lei ha visto crescere

È la punta di diamante del volley italiano e lo sarà presto a livello mondiale. Paola è cresciuta come giocatrice e come persona da noi, poi ha fatto una scelta ed è giusto che in un percorso sportivo si possa decidere di cambiare. La saluteremo volentieri e credo che sarà un po’ emozionata fino al fischio d’inizio, poi, come tutte le grandi atlete, non si farà distrarre da questo: mi aspetto una gran partita.

Sono 35 anni ormai che è nata AGIL, com’è cambiata la pallavolo nel frattempo?

È cambiata tanto, così com’è cambiato il mondo. Lo sport, le ragazze, gli allenatori è tutto più professionale ed evoluto: tecnicamente, tatticamente e fisicamente. Quello che non è cambiato è il valore educativo della pallavolo che è sempre stato il nostro faro, oggi ancora di più. Sentirsi parte di una squadra, non isolarsi, non andare a caccia di protagonismi. Mi auguro che non solo le ragazze arrivate ai massimi livelli ma anche le altre che sono passate da noi abbiano ricevuto questi insegnamenti. Credo che l’obiettivo iniziale che ci eravamo posti sia stato raggiunto, magari non per tutti nello stesso modo. Con i ragazzi di oggi è tutto più difficile perché sono pieni di distrazioni ma proprio per questo l’impegno deve essere ancora maggiore e lo sport deve fare la sua parte per insegnargli a collaborare e a stimare gli altri.

Come riesce a conciliare i suoi due ruoli, da una parte suora dall’altra presidente?

All’inizio è stato molto faticoso perché non era comune per congregazione e parrocchie occuparsi di sport. Oggi tutti si adoperano nelle diocesi ma all’epoca non fu capito. Alla fine la tenacia è stata ripagata e non parlo della Serie A ma sempre del discorso formativo a cui teniamo tanto. Poi è chiaro che la partecipazione al campionato più importante attira.

I motivi per cui è nata AGIL sono rimasti gli stessi? O l’aspetto agonistico con il tempo ha preso un po’ più di spazio

I pilastri sono rimasti quelli così come dimostrano anche i nostri sponsor. Forse con la Serie A è più complicato perché le ragazze sono professioniste ma anche in quel mondo ci stimano per quello che siamo e che rappresentiamo. Nei settori giovanili invece i nostri valori sono centrali e vogliamo che rimanga così. Dobbiamo costruire persone oltre che atlete. Poi è giusto che cerchino il successo e la vittoria, senza quell’ambizione l’intero impianto cade. Per questo servono allenatori preparati e una società efficace che dia supporto di ogni tipo.

Una giocatrice a cui è rimasta particolarmente legata?
Branka Sekulic e Virginie De Carne

Una che avrebbe sempre voluto nella sua squadra ma non c’è mai stata l’occasione?
Eleonora Lo Bianco, stavamo per portarla a Novara ma ha deciso di rimanere in Turchia.

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