Tutti giù dal podio. A Shanghai, nel quarto appuntamento di Premier League, l’Italia perde quattro finali su quattro e non conquista medaglie, interrompendo una striscia positiva che durava da Parigi 2017, prima tappa di quell’anno. Lorena Busà, Laura Pasqua, Silvia Semeraro e Clio Ferracuti erano le atlete in gara per il bronzo in Cina e tutte sono state sconfitte negli incontri delle rispettive categorie di kumite, il combattimento. Non è un grande momento per la Nazionale che, dopo le cinque medaglie delle prime due tappe di Premier League e le otto degli Europei, ne ha conquistate solo due tra Rabat e Shanghai. Un periodo difficile che si spiega con i tanti impegni che gli italiani hanno dovuto affrontare in questa prima parte di anno, in particolare dopo il Campionato europeo di Guadalajara, con continui cambi di fuso orario e poco tempo per recuperare dalle fatiche. Il calendario, certo, non è alleato degli azzurri, dato che propone subito un altro appuntamento: a fine giugno ci saranno i Giochi Europei di Minsk, a cui parteciperanno otto italiani.
La prima a scendere sul tatami di Shanghai è Busà, contro Travat Khaksar, nella categoria -55 Kg. Incontro di studio, tra le due, che provano i primi affondi dopo più di un minuto e mezzo. A 31 secondi dalla fine, l’iraniana evita un doppio attacco dell’italiana e la colpisce con uno yuko, una tecnica di braccio, andando in vantaggio e raddoppiando, nel finale, con un altro yuko. A metà incontro si svegliano anche Pasqua e Leila Heurtault, nella -61 kg, con la francese che anticipa l’italiana e mette a segno una tecnica di braccio. Pasqua cerca in tutti i modi il pareggio, ma Heurtault gestisce bene il vantaggio e conquista la medaglia.
Molto più intenso l’incontro tra Semeraro ed Elena Quirici per il bronzo della -68 kg. La svizzera colpisce prima con un mawashi chudan, una tecnica di gamba, e poi con uno yuko, andando sul 3-0. A 10 secondi dalla fine, Semeraro pareggia con un ura mawashi geri, una diversa tecnica di gamba, ma non è ancora sufficiente perché lo senshu, il vantaggio assegnato in caso di parità ha chi ha portato il primo colpo, è della svizzera. Alla ricerca del punto decisivo, l’italiana parte all’attacco, ma subisce un secondo yuko che chiude l’incontro. L’ultima speranza, nella +68 kg, è affidata a Ferracuti che, a differenza delle altre, si porta in vantaggio su Hamideh Abbasali con una tecnica di braccio. Dopo mezzo minuto, l’iraniana risponde con una tecnica di gamba ribaltando il risultato e, a 48 secondi dalla fine, uno scambio di yuko porta le atlete sul 3-2 in favore dell’asiatica. Ferracuti prova a reagire, ma non trova spazi per andare a bersaglio e Abbasali conquista il bronzo.
Nicola Petricca