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Ciclismo, Elia Viviani campione d’Italia

Le braccia alzate sotto il traguardo, l’urlo senza fiato con lo sguardo perso, le lacrime di chi ci ha sempre creduto. Elia Viviani della Quick-Step Floors vince il titolo italiano di ciclismo su strada superando nello sprint Giovanni Visconti e Domenico Pozzovivo della Bahrain Merida dopo una gara lunghissima a Darfo Boario Terme (233 chilometri). Il veneto, già campione olimpico nell’Omnium ai Giochi di Rio 2016, dimostra ancora una volta di essere il ciclista italiano del momento, al quattordicesimo successo nel 2018 di cui quattro al Giro d’Italia, valsi la maglia ciclamino della classifica a punti.

Un crescendo di risultati e prestazioni per Viviani, culminato con il primo titolo italiano in carriera su un percorso decisamente sfavorevole alle sue caratteristiche: tanti strappi brevi ma molto impegnativi. Difficoltà che lo stesso veneto riconosceva pochi giorni fa, quando al termine di un’Adriatica Ionica vissuta tanto per cambiare da protagonista, aveva detto di partecipare con fiducia ma poche possibilità. Realismo più che negatività, dettato dal percorso e anche dal numero di compagni di squadra in gara, solo tre, contro i sette a disposizione di Nibali e Colbrelli. Con il passare dei chilometri, però, il passo di Viviani non si è mai spezzato, anche quando i fuggitivi sembravano troppo lontani. Pedalata dopo pedalata il veneto ha prima rimontato e poi si è messo addirittura a tirare il gruppo dei primi.

Sull’ultimo strappo del Cornaleto (17% di pendenza) Pozzovivo, scalatore nato, ha provato a staccare tutti ma Viviani ha tenuto fisicamente, mostrando condizione e una maturità tattica da grande campione. Scollinata la salita si è aggiunto anche Giovanni Visconti, compagno di squadra di Pozzovivo, già tre volte campione d’Italia, che ha tentato di stancare Viviani con scatti continui ma senza riuscirci. A ogni sollecitazione il veneto si alzava sui pedali pronto a ricucire, consapevole che nella volata sarebbe stato favorito e così è stato. Dopo aver tagliato il traguardo, Viviani si è seduto a terra, in preda ai crampi dopo una gara perfetta, sfogando la gioia in un pianto liberatorio. Sul podio finale, con la maglia tricolore ben calzata addosso e la mano sul cuore, il campione olimpico dell’omnium ha cantato l’inno d’Italia e la mente è volata subito alla pista di Rio, alla decisione di tornare a dedicarsi solo alla strada e alle tante difficoltà del primo anno. Poi il passaggio alla Quick-Step e un 2018 da sogno. Un sogno da cui non vuole più svegliarsi.

Lontani dai primi sia Vincenzo Nibali che Gianni Moscon, due dei grandi favoriti alla vigilia. Per entrambi l’obiettivo è il prossimo Tour de France: il siciliano va a caccia del secondo successo dopo quello del 2014 mentre il trentino sarà il primo gregario di Chris Froome.

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