“Tre intervalli a partita”: Rivoluzione calcio, la Fifa ha deciso | Come cambierà il gioco più amato del Mondo
FIFA - Lapresse - pmgsport.it
Nuove pause spezzano il ritmo delle partite: una decisione storica della FIFA cambierà per sempre il modo di vivere il calcio.
Da anni il mondo del calcio discute di tempi effettivi, recuperi infiniti e stanchezza accumulata dai giocatori, ma il formato della partita è rimasto sempre lo stesso: due tempi da 45 minuti più il classico intervallo.
Adesso, però, il massimo organismo calcistico ha deciso di intervenire direttamente sulla gestione delle pause, introducendo un meccanismo che promette di incidere su tattica, spettacolo e perfino sul modo in cui i tifosi vivranno i novanta minuti.
L’idea alla base è semplice: inserire momenti di stop codificati, uguali per tutti, pensati prima di tutto per il benessere dei calciatori e per evitare cali fisici in condizioni sempre più estreme. Una svolta che nasce dall’esperienza delle ultime grandi competizioni, dove caldo, ritmi serrati e recuperi monstre hanno acceso il campanello d’allarme, spingendo la FIFA a rivedere il modo in cui viene scandito il tempo di gioco.
Cosa ha deciso la FIFA: arrivano due nuove soste “ufficiali”
Come riportato da Tuttomercatoweb, la FIFA ha ufficializzato che, ai Mondiali 2026 in Canada, Messico e Stati Uniti, verrà introdotto l’hydration break: in ogni partita ci saranno due soste extra di tre minuti, una per tempo, attorno al 22′, indipendentemente da temperatura e condizioni climatiche. Non si tratta quindi di pause straordinarie legate al caldo, come i vecchi cooling break, ma di interruzioni fisse e garantite in ogni gara.
In pratica, oltre al tradizionale intervallo tra primo e secondo tempo, l’arbitro fermerà il gioco per consentire ai giocatori di idratarsi, riorganizzarsi e abbassare la temperatura corporea. La novità trasforma di fatto la partita in una sorta di “tre atti”: il mini-stop nel primo tempo, quello nel secondo e il vero intervallo negli spogliatoi. I tre minuti di pausa verranno poi recuperati nel recupero finale, così da non alterare il tempo effettivo complessivo, ma modificando in profondità il modo in cui si sviluppano ritmo e intensità delle gare.

Tre “intervalli” totali: come cambieranno tattica e spettacolo
Sommando le due soste di hydration break all’intervallo classico, si può parlare a tutti gli effetti di tre momenti di stop per ogni partita: due mini intervalli in campo e quello più lungo a metà gara. Per gli allenatori sarà l’occasione per introdurre micro-aggiustamenti tattici, correggere posizioni, cambiare marcature o preparare sostituzioni con calma, senza dover aspettare l’intervallo o affidarsi solo alle urla dalla panchina.
Per i giocatori, invece, queste pause rappresentano una boccata d’aria in più in tornei massacranti come il Mondiale, dove il caldo e i ritmi serrati delle partite possono incidere sulla lucidità nelle fasi decisive. Il rischio, temuto dai più tradizionalisti, è che si moltiplichino le interruzioni e si spezzetti il flusso del gioco; il vantaggio potenziale, secondo la FIFA, è una maggiore qualità complessiva nei minuti finali, con meno crolli fisici e più spettacolo. Una cosa è certa: con tre “intervalli” totali, due mini e uno classico, il calcio che andrà in scena nel 2026 sarà diverso da quello a cui siamo abituati da oltre un secolo.
