Se Sarri mi vuole io arrivo | Lazio, arriva una dichiarazione d’amore: per i tifosi è un sogno a occhi aperti
Maurizio Sarri - Lapresse - pmgsport.it
Una frase su Sarri accende la Lazio: una dichiarazione d’amore che fa sognare i tifosi biancocelesti a occhi aperti.
Nel mondo biancoceleste è bastata una risposta spontanea, arrivata a migliaia di chilometri di distanza, per trasformare un pomeriggio qualsiasi in un giorno di attesa e di sogni.
Un protagonista del passato recente, oggi lontano dall’Italia, ha lasciato intendere che il suo legame con la Lazio non è affatto archiviato, anzi: è sufficiente pronunciare il nome di Maurizio Sarri perché riaffiorino emozioni che sembravano sopite. Nelle sue parole non ci sono annunci ufficiali, ma una promessa implicita che ha immediatamente catturato l’attenzione dei tifosi.
Al centro di tutto c’è una frase semplice e potentissima: se l’allenatore toscano dovesse aver bisogno di lui, sarebbe pronto a correre. Non si parla di trattative, né di accordi, ma di sentimenti calcistici che continuano a resistere al tempo, ai chilometri e alle maglie cambiate.
Chi ama la Lazio ha riconosciuto in questa uscita pubblica una vera e propria dichiarazione d’amore, qualcosa che va oltre il professionismo e tocca direttamente il rapporto speciale tra un giocatore e una piazza che lo ha applaudito, fischiato, discusso, ma che non lo ha mai davvero dimenticato.
Un legame che attraversa continenti e non conosce scadenza
Stiamo parlando di Luis Alberto, fantasista spagnolo che ha illuminato per anni la trequarti laziale con la maglia numero 10. Oggi gioca in Qatar, all’Al-Duhail, ma quando parla del suo passato in Italia gli occhi – e le parole – tornano puntualmente a Roma. A 33 anni non nasconde di avere ancora tanto da dare, eppure il modo in cui descrive il periodo biancoceleste lascia intendere che nessun’altra tappa della sua carriera sia riuscita a toccarlo allo stesso modo.
Nel suo racconto la Lazio non è solo una squadra del passato, ma un capitolo vivo, pronto a riaprirsi solo a condizioni ben precise. Il riferimento a Sarri è chiarissimo: per il centrocampista spagnolo, il tecnico rappresenta una sorta di bussola emotiva, l’uomo che può trasformare un’ipotesi astratta in qualcosa di concreto. Non a caso ribadisce che l’unico scenario in cui prenderebbe seriamente in considerazione un ritorno prevederebbe proprio la presenza dell’allenatore toscano in panchina, come garante di un progetto tecnico e umano in cui si sente ancora riconosciuto.

Tra Sarri e Lotito un bivio netto: il sogno e il muro della realtà
A rendere ancora più forte la sua posizione è il passaggio dedicato alla società. Quando entra in gioco il nome di Claudio Lotito, i toni cambiano drasticamente: “Tornare in Italia? In Serie A mi vedo solo con la Lazio. Cosa accadrebbe se mi chiamassero? Se mi chiamasse Sarri forse potrei pensarci un po’…se chiamasse Lotito, nulla da fare”. La differenza tra le due figure è abissale: da una parte l’allenatore con cui ha costruito un rapporto profondo, dall’altra una dirigenza con cui i rapporti si sono logorati fino a diventare quasi impossibili da ricucire. Per i tifosi, questa netta distinzione trasforma l’ipotesi di rivederlo sotto la Curva Nord in un sogno appeso a una sola telefonata.
Nelle sue dichiarazioni c’è però anche uno sguardo lucido sul futuro personale. Il fantasista spagnolo sottolinea di voler continuare a giocare ancora per tre o quattro anni, sfruttando fino in fondo la fase finale della carriera, ma ammette già di sentirsi attratto dall’idea di rimanere nel calcio in altre vesti. Si immagina come allenatore o direttore sportivo, ruoli in cui potrebbe mettere a frutto l’esperienza vissuta tra Liga, Premier League, Serie A e Medio Oriente.
