Quasi 60 arresti: nuovo scandalo nel mondo del calcio | A metà stagione è scoppiata una bomba

Quasi 60 arresti: nuovo scandalo nel mondo del calcio | A metà stagione è scoppiata una bomba
Quasi 60 arresti: nuovo scandalo nel mondo del calcio | A metà stagione è scoppiata una bomba

Un’ombra di violenza è calata sul calcio spagnolo con una maxi operazione che ha portato all’arresto di ben 57 ultras, membri di gruppi radicali provenienti da diverse città iberiche. L’intervento delle forze dell’ordine è scattato in seguito a una brutale rissa di massa avvenuta lo scorso 25 ottobre, poche ore prima dell’incontro di Segunda Division tra Granada e Cadice. L’episodio ha coinvolto attivamente tifoserie estreme di Cadice, Granada, Malaga, Burgos e Cartagena, svelando una complessa e preoccupante rete di alleanze tra le frange più violente del tifo calcistico spagnolo, la cui organizzazione va ben oltre i confini del singolo club. Secondo quanto meticolosamente ricostruito dagli inquirenti e riportato dai principali media iberici, la violenza non è stata frutto di un’escalation spontanea; il risultato di una vera e propria imboscata premeditata. Ultras della “Curva Sur” di Granada, nucleo caldo della tifoseria organizzata della squadra di casa, si erano radunati, insieme a elementi del “Frente Bokerón” di Malaga, in un bar strategico. La loro attesa era rivolta all’arrivo delle “Brigadas Amarillas”, il gruppo radicale del Cadice. Il luogo scelto, nei pressi dello stadio Nuevo Los Cármenes di Granada, era perfetto per un’azione rapida e violenta, lontano dalle zone più sorvegliate.

L’arrivo delle “Brigadas Amarillas” ha innescato un inferno di violenza. La zona si è trasformata in un campo di battaglia dove è stato usato ogni mezzo: bottiglie scagliate con ferocia, oggetti contundenti afferrati sul momento o portati con sé e persino arredi urbani divelti e impiegati come armi improprie. La brutalità dello scontro ha reso inevitabile e urgente l’intervento in forze della Polizia Nazionale, che è riuscita, non senza fatica, a sedare gli animi e a ristabilire l’ordine pubblico, impedendo che la situazione degenerasse ulteriormente con feriti gravi o, peggio, vittime. La rapidità e la coordinazione dell’azione di polizia sono state fondamentali per contenere il caos.

L’indagine prosegue: Cosa è stato sequestrato e i prossimi passi

L'indagine prosegue: Cosa è stato sequestrato e i prossimi passi

L’azione della Polizia Nazionale non si è esaurita con la dispersione dei facinorosi; un aspetto cruciale dell’operazione è stato il meticoloso sequestro di un vasto arsenale. Gli agenti intervenuti sul posto hanno recuperato e catalogato una serie impressionante di oggetti, chiara testimonianza della premeditazione e dell’intenzione di ferire. Tra questi spiccano un tirapugni, diversi bastoni di varia fattura, un doppio anello appositamente modificato per aumentare la potenza d’impatto, un coltello, tubi in PVC e un “Big Craze Balle”, un artificio pirotecnico potenzialmente letale. Ogni singolo reperto è ora sotto analisi e costituisce una prova fondamentale per l’inchiesta.

Immediatamente dopo la rissa, la Polizia ha dato il via a un’indagine a tappeto, avvalendosi di testimonianze, immagini di videosorveglianza e informazioni di intelligence per identificare i responsabili. Questa intensa attività investigativa ha già portato all’identificazione e all’arresto dei 57 ultras, i cui nomi sono ora al vaglio della magistratura. Le autorità non escludono affatto la possibilità di nuovi fermi nei prossimi giorni. L’inchiesta è infatti ancora in pieno svolgimento, con l’obiettivo di smantellare completamente le reti che organizzano tali violenze. Questo ennesimo episodio di barbarie nel calcio spagnolo sottolinea la persistente e preoccupante sfida che le forze dell’ordine devono affrontare per eradicare la violenza dagli stadi e dalle loro vicinanze, garantendo un ambiente sicuro per tutti gli appassionati.