Lazio, calciomercato rinviato a giugno: Sarri azzera ogni dubbio | Ci sarà da soffrire per altri 7 mesi
Maurizio Sarri - AnsaFoto - pmgsport.it
Lazio, per il calciomercato vero bisognerà attendere giugno? Ecco la situazione e le prospettive future in casa biancoceleste
Alla vigilia dell’impegno di Coppa Italia contro il Milan, Maurizio Sarri si è presentato con il solito mix di lucidità e schiettezza.
Il tecnico della Lazio ha parlato del momento della squadra, degli obiettivi stagionali e di una competizione che continua a non convincerlo, per formula e calendario. Mentre in campo si prepara a giocarsi un passaggio del turno pesantissimo, fuori dal campo il discorso si sposta inevitabilmente anche sul futuro del club.
Fra calendario fitto, equilibri di spogliatoio e limiti economici, Sarri sa che non potrà chiedere miracoli immediati. E proprio per questo ha voluto fissare un orizzonte temporale ben preciso: il vero mercato decisivo per la sua Lazio non sarà quello ormai alle porte, ma il prossimo.
Coppa Italia nel mirino: «È la manifestazione più anti-democratica d’Europa»
Ai microfoni di SportMediaset, Sarri non ha fatto sconti al format della Coppa Italia. «Bisogna andare turno per turno, pensando una partita alla volta», ha detto, ribadendo però che la formula non lo convince affatto. L’ha definita «la manifestazione più anti-democratica d’Europa», sottolineando come, a suo avviso, favorisca troppo le grandi e lasci poco spazio alle sorprese provenienti dalle categorie inferiori.
Il tecnico biancoceleste ha addirittura immaginato un’alternativa: ad agosto, invece delle solite tournée estive, gli piacerebbe vedere gare tra squadre di Serie C e Serie A, magari in casa dei club di Lega Pro, per «dare una grande mano alla base del calcio italiano». Un modo per rendere la competizione più aperta, più popolare e meno scontata rispetto all’attuale percorso, che secondo lui penalizza chi parte dal basso.

«Quello decisivo sarà il mercato di giugno»: il messaggio di Sarri
Quando il discorso si sposta sul calciomercato, Sarri non parla di rinvio formale ma il concetto è chiarissimo. Alla domanda su cosa si aspetti da gennaio, risponde con prudenza: «Bisogna vedere se il mercato della Lazio sarà a zero, completamente libero, o se sarà un mercato con tutte le difficoltà che possono esserci a gennaio». Poi la frase che azzera ogni dubbio: «Quello decisivo per noi sarà quello del prossimo giugno».
Il tecnico spiega di aver già indicato alla società «quello che può mancare a questa squadra a livello di ruoli e di qualità», lasciando però al club il compito di individuare i nomi giusti. Non entra nei dettagli: quando gli viene suggerita la classica lista “un centrocampista, un esterno, un difensore”, taglia corto, precisando che dire pubblicamente cosa manca significherebbe quasi dichiarare in esubero qualcuno dell’attuale rosa, cosa che non vuole fare perché «non si può fare a meno di nessuno».
Il messaggio ai tifosi è implicito ma netto: a gennaio, al massimo, si potrà intervenire in modo limitato, tra occasioni e incastri complicati. Per la vera rivoluzione bisognerà aspettare l’estate. Fino ad allora, come suggerisce anche il titolo, la Lazio dovrà soprattutto soffrire e resistere, provando a restare agganciata agli obiettivi stagionali in attesa di un mercato di giugno indicato da Sarri come il vero punto di svolta del progetto biancoceleste.
