Basta ho deciso, smetto di bere: il talento della Nazionale confessa l’impensabile | Non rendeva più per colpa dell’alcol
Calice di vino - Pexels - pmgsport.it
Una confessione tanto inattesa quanto potente scuote il mondo del calcio. Un talento inglese ha deciso di vuotare il sacco
Per anni il suo nome è stato associato a giocate brillanti, a un potenziale che sembrava infinito e a quella capacità di accendere una partita con un solo tocco. Eppure, dietro l’immagine pubblica del professionista impeccabile, si nascondeva un percorso personale molto più complicato.
La pressione del grande calcio, l’aspettativa di essere sempre all’altezza e l’incapacità di gestire certi momenti di fragilità hanno lentamente aperto la strada a un’abitudine che, a lungo andare, si è trasformata in un ostacolo quotidiano.
Prima in silenzio, poi sempre più evidente, l’alcol iniziava a occupare uno spazio crescente nella sua vita. Una scappatoia, un rifugio, un modo per alleggerire il peso. Ma le conseguenze non tardavano ad arrivare: rendimento altalenante, forma fisica compromessa, concentrazione che si spegneva nei momenti decisivi.
Tutti segnali che, col passare del tempo, sono diventati impossibili da ignorare. È stato solo a questo punto, poco prima del giro di boa della sua storia, che l’identità del protagonista è emersa in tutta la sua forza: si tratta di Ross Barkley, ex stellina del Chelsea e talento della Nazionale inglese, oggi finalmente disposto a raccontare ciò che lo ha portato a cambiare radicalmente vita.
Il momento della verità e la decisione di cambiare rotta
La consapevolezza non arriva mai all’improvviso. Per Barkley il punto di rottura è stato un insieme di sensazioni, piccoli fallimenti e quotidiane rinunce che lo stavano portando lontano da se stesso. A un certo punto ha realizzato che non era più il calciatore dinamico e imprevedibile che aveva conquistato l’attenzione di mezza Europa. L’alcol, da semplice abitudine, era diventato un freno. E allora è arrivata la scelta più difficile: fermarsi. Guardarsi allo specchio e capire che era necessario un taglio netto, un cambiamento radicale, se non voleva compromettere del tutto la sua carriera e la sua salute.
Da quel momento la determinazione è diventata il suo unico punto di riferimento. Barkley ha deciso di iniziare un percorso di sostegno professionale, affidandosi alla terapia per affrontare alla radice un problema che da solo non riusciva più a controllare. Una decisione che lo ha portato a scoprire quanto fosse pesante il fardello che stava trascinando da anni, ma anche quanto fosse possibile ricostruirsi se si trova il coraggio di chiedere aiuto. Un passo che richiede lucidità e umiltà, qualità non sempre scontate nel mondo del calcio ad altissimo livello.

Un nuovo inizio e le responsabilità di un esempio pubblico
L’impatto di questa rivelazione va oltre la sua storia personale. Barkley sa che la sua voce può raggiungere giovani calciatori, tifosi e ragazzi che vivono pressioni diverse ma simili nella sostanza. Smettere di bere non è stato un gesto impulsivo, ma il punto di partenza di un percorso che lo sta riportando a una versione migliore di se stesso. Il campo, che un tempo sembrava una fonte di frustrazione, è tornato a essere un luogo di equilibrio, un terreno in cui misurare i progressi non solo fisici, ma anche interiori.
La forza con cui ha deciso di esporsi pubblicamente rappresenta un messaggio diretto e potente: nessuno è immune dalle difficoltà e riconoscere un problema non significa essere deboli, ma consapevoli. Oggi Barkley vede il presente con occhi diversi, deciso a dimostrare che la sua carriera può ancora offrirgli ciò che l’alcol rischiava di togliergli. E lo fa con una certezza maturata passo dopo passo: ritrovare se stessi è il primo vero talento da coltivare.
