Napoli, nuovo KO in Champions | “La stanchezza non c’entra niente”: svelato il motivo della sconfitta

Napoli, nuovo KO in Champions | “La stanchezza non c’entra niente”: svelato il motivo della sconfitta

Aurelio De Laurentiis - Lapresse - pmgsport.it

Un altro KO in Champions riapre il processo al Napoli: c’è chi punta il dito sulle gambe, ma qualcuno vede un problema completamente diverso.

La sconfitta di Lisbona ha lasciato il segno. Il Napoli ha incassato un nuovo stop in Champions League contro il Benfica, rilanciando tutte le domande già sentite nelle ultime settimane: squadra troppo spremuta, calendario pesante, rosa corta, infortuni.

La spiegazione immediata è sempre la stessa, quella che torna a ogni passo falso: stanchezza fisica, gambe che non girano più come prima, energie finite nel momento clou della stagione.

Eppure, guardando con attenzione i novanta minuti, non tutti sono convinti che il problema sia davvero solo atletico. Nel secondo tempo, in particolare, la squadra ha dato la sensazione di avere ancora corsa e intensità, ma poca lucidità nel trasformare il possesso in pericolo concreto. È qui che entra in gioco la lettura di un grande ex centrocampista, oggi voce tecnica in TV, che ha scelto una chiave diversa per spiegare le difficoltà degli azzurri nel doppio impegno campionato–coppe.

La lettura di Seedorf: conta più la testa che le gambe

Il nocciolo del dibattito arriva dalle parole di Clarence Seedorf, ex centrocampista e oggi opinionista, intervenuto ai microfoni di Prime Video dopo il 2-0 del Da Luz. L’olandese ha spiegato: “Nel secondo tempo ho visto un Napoli con energia e gamba, ma senza idee chiare su come essere pericoloso”. Una frase che rovescia la lettura più comoda, spostando il discorso dalle gambe alla testa, dalle condizioni fisiche alle scelte sbagliate negli ultimi metri.

Seedorf è andato oltre, chiarendo che per lui non è tanto una questione di fiato quanto di freschezza mentale, di velocità nel decidere cosa fare con il pallone e come attaccare gli spazi. “Più che stanchezza credo si tratti di freschezza mentale: nella prossima partita non si può più sbagliare”, ha aggiunto, sottolineando come il margine d’errore in Champions sia ormai ridotto al minimo. Da qui anche il richiamo alla responsabilità del gruppo, chiamato a seguire un allenatore come Antonio Conte che, secondo l’ex centrocampista, permette comunque di “sognare” in grande.

Clarence Seedorf – Fonte X – pmgsport.it

Responsabilità condivise e margine d’errore azzerato

Nella lettura di Seedorf, il Napoli non è una squadra scoppiata fisicamente, ma un gruppo che paga una mancanza di lucidità nei momenti in cui dovrebbe colpire. Le occasioni create, trasformate raramente in veri pericoli, e i passaggi in ritardo nella trequarti avversaria diventano il simbolo di una squadra che corre ma non sempre sa dove andare, soprattutto contro avversari organizzati come il Benfica.

Per questo l’ex campione ha richiamato in causa la responsabilità della squadra nel suo complesso, non solo dei singoli. Con il futuro europeo ancora aperto ma sempre più complicato, il messaggio è chiaro: da qui in avanti gli azzurri “non possono più sbagliare”. Starà al Napoli dimostrare, già dalla prossima uscita internazionale, di avere non solo le gambe per reggere il ritmo, ma soprattutto la testa giusta per restare in corsa in una Champions che non perdona chi si presenta senza la necessaria freschezza mentale.