Trofeo Beppe Viola – La TOP 11
Con iltrionfodell’Atalanta si è chiusa la 46esima edizione del Trofeo Beppe Viola. Grandi giocate, gol spettacolari e il giusto mix fra agonismo e fair play hanno caratterizzato il torneo di Arco. Come ogni anno decine di osservatori si sono presentati sugli spalti, mischiati agli ignari tifosi, per scovare qualche talento e portarlo nella propria scuderia. Da sempre il trofeo Beppe Viola mette in mostra alcuni fra i migliori under 17 al mondo quindi perché non approfittare? Noi abbiamo scelto gli undici che si sono fatti valere di più in questa edizione, consapevoli che l’elenco è ben più lungo. Tanta Atalanta, molto Partizan, certo, ma non solo. MATTEO CONCI(Portiere della Rappresentativa Allievi Trentino) Ci perdoneranno i finalistiDjordje VukaniceSergej Luca Piccirilloma parare quattro rigori in una sola partita non è cosa da tutti. Eroe per un giorno della Rappresentativa Allievi Trentino, Conci ha prima ipnotizzato un avversario durante la gara con il Sassuolo e poi si è ripetuto, ben tre volte, nella serie che assegnava il bonus.Incantatore di serpenti. Come si fa a non inserire il giocatore decisivo della finale nella formazione migliore? Scatto sulla destra, incursione in area, “veronica” che lo libera di tre avversari, tunnel e piattone destro. Un’azione degna del miglior Maicon che ha regalato il secondo successo consecutivo all’Atalanta nel Trofeo Beppe Viola. Molto bene anche nelle altre gare in cui si è sempre fatto trovare pronto a spingere e rincorrere gli avversari.Eroe di giornata. SVETOZAR MARKOVIC(Difensore centrale del Partizan Belgrado)Un tempo lo avrebbero definito il prototipo del difensore centrale: gran fisico, capacità di anticipare gli avversari e carisma. Capitano del Partizan Belgrado, grande favorito della vigilia, Markovic è stato la guida del gruppo anche nei momenti di difficoltà. Suo il gol del 3 a 1 alla Roma che ha chiuso lasemifinale. Una capocciata a cinque minuti dalla fine che ha cacciato i fantasmi del possibile pareggio giallorosso. Peccato non averlo visto in campo nella finale contro l’Atalanta.Capitano mio capitano Anche lui a segno nella sua semifinale,su splendido assist di Kulusevski. Costante durante tutto il torneo, il lungagnone di Cremona ha tutte le carte per ripercorrere la strada di Mattia Caldara, oggi titolare della prima squadra e già promesso alla Juventus.Cavallo di razza Capitano di una squadra fortissima. È più bloccato rispetto all’amico Gabriele Fanti ma dimostra grande capacità di lettura delle azioni e dei momenti della partita. Sue le mani che hanno alzato al cielo il trofeo della 46esima edizione del Trofeo Beppe Viola.Giocatore di scacchi Ordine e concretezza, velocità mentale e freddezza. Caratteristiche difficili da trovare in un solo giocatore, eppure il ragazzo nato a Kragujevac, città dalla pronuncia spigolosa, riesce a concentrarle nel suo gioco. Due gol nel Trofeo Beppe Viola e tanti, tantissimi palloni giocati. Unica pecca di un torneo praticamente perfetto, quel rigore sbagliato nel recupero del primo tempo della finale. Va detto però che sono più i meriti del portiere bergamasco Piccirillo che non i demeriti di Milosavljevic.Metronomo Spostato qualche metro indietro in questa TOP 11 per esigenze di spazio, il 10 nerazzurro è stato il giocatore più decisivo della sua squadra. Due gol nel torneo di cui uno insemifinalecontro l’Inter e più di un assist regalato ai compagni. Dejan, nome fortunato nella storia recente del calcio italiano, ha il fisico da prima punta, la testa di un regista e la tecnica di un fantasista. Cosa desiderare di più?Deus Ex Machina ZATE WILFRIED DEMONYA GNKOKOURI(Attaccante esterno dell’Inter) Ci si mette più tempo a leggere tutto il suo nome che a vederlo sfrecciare da una linea di fondo all’altra. Ala dalla velocità impressionante, ancora di più se con il pallone tra i piedi. Capace di farammattiretutte le difese incontrate dall’Inter nel torneo, compresa quella del Partizan Belgrado che dalla sua parte ha rischiato qualcosa nonostante il domino nel resto del campo.Speedy Gonzales Sicuramente il più deluso di questa TOP 11, il capitano delNordsjaellandha dimostrato a sprazzi un talento fuori dal comune. E dire che tutto era iniziato nel migliore dei modi con quel gol su punizione dopo appena due minuti nella partita d’esordio contro il Torino. Poi lampi di classe sparsi ma non supportati dal resto della squadra danese.Predicatore nel deserto Basterebbe il titolo di miglior giocatore del torneo per giustificare la presenza del biondo di Belgrado in questa formazione. Assist d’esterno nella gara decisiva del girone contro il Sassuolo e un gol incorniciato dal sette contro la Lazio sono solo due delle perle che questo ragazzo ha regalato agli spettatori del Trofeo Beppe Viola. Pochi dubbi sul fatto che lo vedremo presto esordire in prima squadra.Predestinato Due gol e tante sportellate per il centravanti bergamasco, nato a Perugia ma di origini kosovare. Attaccante fisico capace di costruire gioco, Nivokazi è il primo a portare il pressing nella sua squadra, caratteristica fondamentale per i giocatori moderni. Corre per tutto il campo ma rimane freddo sotto porta, è stato il grande assente della finale insieme a Markovic del Partizan Belgrado.Petagna in fasce In due anni a Bergamo ha vinto due Trofei Beppe Viola e un campionato Allievi. Alcuni dei giocatori passati attraverso i suoi schemi hanno già esordito in serie A. Può bastare?Condottiero
