Tre giornate di squalifica: grana tremenda per i nerazzurri | Il Giudice Sportivo non ha avuto pietà
Cartellino rosso - Lapresse - pmgsport.it
Tre turni di stop scuotono i nerazzurri: il Giudice Sportivo sceglie la linea dura e stravolge gli equilibri senza fare sconti.
Tre giornate di stop possono cambiare il volto di una squadra, soprattutto quando arrivano all’improvviso e colpiscono uno dei riferimenti più riconoscibili del gruppo. Per i nerazzurri la decisione è stata un vero scossone, perché il provvedimento del Giudice Sportivo non lascia margini di interpretazione: la sanzione è severa, costruita su un episodio giudicato ben oltre il semplice fallo di gioco.
In poche righe di comunicato vengono ridisegnati equilibri, rotazioni e responsabilità, con la consapevolezza che per tre turni il volto della squadra sarà necessariamente diverso.
L’episodio contestato non nasce da un contrasto qualunque, ma da un gesto arrivato con il pallone lontano, che gli organi di giustizia hanno interpretato come indice di particolare gravità.
Il riferimento a un avversario colpito duramente alla gamba, a gioco praticamente fermo e lontano dall’azione principale, ha indirizzato la valutazione verso una squalifica esemplare, pensata per lanciare un segnale netto. Nel frattempo, tra spogliatoio e tifosi, il dibattito ruota attorno al confine tra linea dura e proporzionalità della pena, mentre il club è chiamato a reagire sul campo senza il suo punto di riferimento.
Un gesto a palla lontana e una stangata esemplare
Il protagonista di questa vicenda è M’Bala Nzola, attaccante del Pisa, formazione nerazzurra della Serie A, finito nel mirino del Giudice sportivo dopo quanto accaduto nella gara contro il Parma. Nel match Pisa-Parma, l’attaccante ha colpito l’avversario Keità con un calcio a palla lontana, episodio che aveva già portato all’espulsione in campo e che ora è stato ulteriormente aggravato dal giudizio post partita. Nel comunicato ufficiale si legge che Nzola è stato squalificato “per avere, al 48° del secondo tempo, con il pallone non a distanza di giuoco, colpito un calciatore avversario con un forte calcio alla gamba”, formula che fotografa con precisione la dinamica del gesto e ne sottolinea la gravità.
La conseguenza concreta è una squalifica di tre giornate, una vera stangata per il Pisa, che perde per un periodo significativo il proprio terminale offensivo di riferimento. Per una squadra che punta sulla fisicità e sulla presenza in area del suo centravanti, dover rinunciare a Nzola per tre partite significa rivedere schemi, gerarchie e piano gara, oltre che accettare il peso di una decisione definita “esemplare”. Il messaggio della giustizia sportiva è chiaro: i gesti a palla lontana, specie se violenti, non saranno tollerati. Sta ora ai nerazzurri trasformare questo colpo in occasione di compattezza interna, provando a sopperire con il collettivo all’assenza del loro attaccante più atteso.

Altre sanzioni pesanti e un segnale che va oltre un singolo caso
Il Giudice sportivo, però, non si è fermato al solo caso Nzola. Nel comunicato compaiono anche altri nomi e altri provvedimenti, a partire da Gila della Lazio, squalificato per una giornata.
Per il difensore biancoceleste la motivazione parla di “comportamento scorretto nei confronti di un avversario (seconda sanzione)” e, soprattutto, di aver “rivolto espressione gravemente irrispettosa al Direttore di gara” dopo la notifica del cartellino. Oltre allo stop arriva anche una multa da 10mila euro, a conferma di quanto le istituzioni del calcio guardino con attenzione non solo ai falli di gioco, ma anche al linguaggio e alle proteste nei confronti dell’arbitro, considerate un elemento centrale nella tutela del rispetto in campo.
