Balotelli, la sentenza è definitiva | Dalla gravissima accusa al procedimento penale: ecco il verdetto del Giudice
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Balotelli, la sentenza è ormai definitiva: dopo l’accusa e un lungo procedimento penale il giudice ha messo nero su bianco il suo destino
Per Mario Balotelli gli ultimi anni non sono stati complicati solo in campo. Accanto alle sfide con le varie squadre si è aperto un procedimento penale pesante, nato da un episodio finito subito sulle prime pagine e capace di cambiare la percezione pubblica dell’attaccante. Quando si entra nei binari della giustizia, soprattutto con accuse gravi, ogni udienza diventa un macigno e ogni decisione del giudice pesa quanto una finale.
Tutto nasce dall’incidente avvenuto nell’autunno 2023 a Brescia, quando l’auto guidata da Balotelli finì contro un guardrail e lui, pur uscendo illeso, si rifiutò di sottoporsi all’alcoltest.
Da lì l’ipotesi di guida in stato di ebbrezza e l’apertura di un fascicolo a suo carico, con il rischio concreto di una condanna penale. Per mesi il procedimento è andato avanti, tra atti, verifiche e una scelta precisa: intraprendere un percorso di messa alla prova, previsto dalla legge per alcuni reati e pensato per unire responsabilità personale e recupero.
Dal guardrail all’aula di Brescia: la decisione che chiude il caso
La strada per arrivare alla sentenza definitiva è passata proprio da questo programma di messa alla prova, svolto sotto il controllo del tribunale. Balotelli ha accettato di impegnarsi in attività concrete, con orari e compiti precisi, sapendo che il giudice avrebbe valutato ogni passo. Al centro c’era la domanda che ha accompagnato tutta la vicenda: al termine del percorso, il reato sarebbe stato confermato oppure no?
La risposta è arrivata dal giudice dell’udienza preliminare di Brescia, Alessandra Sabatucci, che ha preso atto della relazione favorevole dell’associazione «Bimbo chiama Bimbo», dove l’attaccante aveva svolto il volontariato richiesto. Il fascicolo è stato chiuso con l’estinzione del reato e l’archiviazione del procedimento penale: in sostanza, la giustizia ha riconosciuto il buon esito della messa alla prova e Balotelli non è più punibile per l’episodio legato all’incidente del 2023. Una decisione che mette la parola fine alla vicenda giudiziaria e toglie dalle sue spalle l’ombra di una condanna formale.

Messa alla prova e volontariato: cosa ha fatto Balotelli per “ricostruirsi”
Il cuore del percorso è stato il lavoro svolto presso «Bimbo chiama Bimbo» a Brescia: per tre mesi, per quattro ore alla settimana, Balotelli ha affiancato un gruppo di bambini nel supporto scolastico, creando – come raccontato nella relazione finale – un rapporto autentico con i piccoli e con gli educatori del centro. Non una comparsata di facciata, ma una presenza costante, senza assenze, come richiesto dal programma di messa alla prova definito dal tribunale.
Secondo quanto emerso, l’esperienza è stata così positiva che l’ex attaccante di Inter, Milan, Manchester City e Genoa ha deciso di proseguire il volontariato anche oltre gli obblighi imposti dalla legge, segno che questo passaggio forzato dentro il mondo del sociale gli ha lasciato qualcosa in più di un semplice “via libera” giudiziario. Con l’estinzione del reato e il procedimento ormai archiviato, Balotelli può guardare di nuovo solo al campo, portandosi dietro non solo un fascicolo chiuso ma anche la consapevolezza di aver trasformato una vicenda pesante in un’occasione concreta per cambiare prospettiva su se stesso e sul proprio futuro.
