Maxi rissa e Polizia in campo: dopo la partita tutti in Tribunale | In arrivo la sanzione più dura di sempre

Maxi rissa e Polizia in campo: dopo la partita tutti in Tribunale | In arrivo la sanzione più dura di sempre

Polizia in campo - Fonte X - pmgsport.it

Maxi rissa, Polizia in campo e protagonisti chiamati a rispondere in Tribunale: ora si prepara la sanzione più dura

Una partita di coppa che doveva chiudersi con il semplice fischio finale si è trasformata in un caso di ordine pubblico, con le immagini di una maxi rissa che hanno fatto il giro del mondo e rilanciato il tema della violenza nel calcio.

In pochi minuti il rettangolo di gioco è diventato lo scenario di una vera e propria battaglia, con la Polizia costretta a entrare in campo per riportare una calma che sembrava impossibile da ristabilire.

Tutto è nato dai secondi successivi alla fine della gara, quando l’esultanza dei vincitori, convinti di aver appena messo un piede nella storia della propria stagione, è stata letta come una provocazione insopportabile dagli sconfitti. Da lì un crescendo di tensione, insulti, spintoni e gesti plateali, fino al momento in cui il contatto fisico ha superato ogni limite sportivo.

Panchine svuotate, giocatori che corrono da ogni parte, staff che intervengono, mentre l’arbitro prova invano a imporsi tra decine di corpi che si strattonano.

Dal fischio finale al caos: dove è scoppiata la maxi rissa

Solo ricostruendo i fatti emerge il quadro completo: la scena si è consumata nel calcio boliviano, durante il ritorno dei quarti di finale della Coppa Nazionale, nella sfida fra Real Oruro e Blooming. La partita, disputata tre giorni fa allo stadio Jesús Bermúdez, oltre 3800 metri di altitudine, è finita 2-2 e ha regalato al Blooming il pass per le semifinali, grazie al vantaggio maturato all’andata. Un epilogo sportivo normalissimo, subito cancellato da ciò che è successo dopo il triplice fischio.

Nel momento in cui i giocatori del Blooming hanno iniziato a festeggiare la qualificazione sotto gli occhi dei rivali, un calciatore del Real Oruro si è sentito apertamente provocato. In pochi istanti si è passati alle mani: prima gli spintoni, poi calci e pugni, con la rissa che ha travolto chiunque fosse nelle vicinanze. Le panchine hanno abbandonato la loro zona, staff tecnici e membri dell’organizzazione si sono buttati nel mucchio, generando un gigantesco tutti contro tutti che ha reso impossibile qualunque intervento tradizionale da parte dell’arbitro.

Real Oruro-Blooming – Fonte X – pmgsport.it

Polizia in campo, 17 espulsi e dossier in Tribunale

A quel punto sono dovute entrare in azione le forze dell’ordine, in assetto antisommossa, per tentare di dividere giocatori e staff ormai completamente fuori controllo. Sul prato sono comparsi manganelli, scudi, spray urticanti e persino gas lacrimogeni, utilizzati per disperdere i gruppi che continuavano a colpirsi anche lontano dall’area tecnica. Il bilancio ufficiale, riportato nel rapporto arbitrale, parla di ben 17 espulsi: undici giocatori e sei membri degli staff coinvolti direttamente nelle aggressioni.

La lista delle sanzioni immediate è pesantissima: il Blooming perderà sette calciatori, l’allenatore Mauricio Soria e altri due collaboratori; il Real Oruro dovrà fare a meno di quattro giocatori, del tecnico Marcelo Robledo e di due assistenti. Ma il capitolo più duro deve ancora arrivare. Il dossier è stato trasmesso al Tribunale Disciplinare della Federcalcio boliviana, chiamato ora a valutare una delle pagine più gravi della storia recente del calcio nazionale: tra squalifiche lunghe, maxi multe e possibili gare a porte chiuse, la sensazione è che stia per arrivare davvero una delle sanzioni più dure di sempre se non la più dura, con i protagonisti di quella notte costretti a rispondere di quanto accaduto non solo sul campo, ma anche davanti agli organi di giustizia sportiva.