Rimpianto Inter, da possibile rinforzo a “boia” nerazzurro | Alla Pinetina si mangiano le mani

Rimpianto Inter, da possibile rinforzo a “boia” nerazzurro | Alla Pinetina si mangiano le mani

Chivu, allenatore dell'Inter - Lapresse - pmgsport.it

Da possibile rinforzo a boia nerazzurro, all’Inter resta solo il rimpianto e alla Pinetina se lo ricordano bene.

L’Inter torna da Madrid con più di una ferita sportiva. La sconfitta contro l’Atletico pesa in classifica e negli umori, ma il colpo più duro arriva dal protagonista dell’ultima azione, quel colpo di testa che al 93′ ha ribaltato tutto. Un finale amarissimo, reso ancora più pesante da un dettaglio che alla Pinetina ricordano fin troppo bene: quel difensore, oggi “boia” nerazzurro, in passato era stato visto come un possibile rinforzo ideale.

Per lunghi minuti è stata la solita battaglia di Champions, con l’Inter convinta di poter portare a casa almeno un risultato positivo. Poi, nel momento in cui sembrava che i pericoli maggiori fossero stati arginati, è spuntato proprio lui, il centrale dei colchoneros, a colpire di testa e spegnere le speranze. Un gol che vale la partita e che riporta alla mente un incrocio di mercato di qualche anno fa, quando il suo profilo era finito al centro delle discussioni negli uffici nerazzurri.

Già allora, infatti, quel difensore uruguaiano, classe 1995 e cresciuto a Canelones, veniva descritto come il prototipo del centrale moderno: aggressivo, forte nel gioco aereo, con margini di crescita importanti.

Nel 2017, in vista dell’addio a fine contratto di Joao Miranda, la dirigenza interista lo aveva individuato come uno dei possibili eredi. Il suo nome aveva messo d’accordo praticamente tutti, da chi seguiva il mercato giorno per giorno fino ai responsabili dell’area sportiva.

Quando l’Inter aveva scelto lui, poi la richiesta monstre bloccò tutto

Quel difensore è José Gimenez che, otto anni fa, fu un obiettivo concreto per la retroguardia nerazzurra. All’epoca, nonostante qualche infortunio che ne aveva rallentato l’ascesa, non era ancora un titolare fisso per Diego Simeone e, insieme al suo entourage, guardava con interesse alle opportunità che potevano presentarsi altrove. Tra queste c’era proprio l’Inter, pronta a inserirlo al centro del nuovo progetto difensivo.

La stima verso Gimenez era trasversale: il suo profilo aveva raccolto consensi praticamente unanimi, dalla coppia dirigente con Ausilio e Sabatini fino allo staff tecnico. Non mancavano nemmeno le rivali: su di lui c’erano anche Juventus e Roma, segno di quanto fosse considerato un investimento di alto livello. Ma tutto si è fermato davanti a una cifra che ha gelato ogni entusiasmo: i 60 milioni di euro chiesti da Andrea Berta, valore giudicato eccessivo e sufficiente a far naufragare qualsiasi trattativa prima ancora che decollasse davvero.

José Gimenez – Fonte X – pmgsport.it

Dal no del 2017 al colpo al 93′: il rimpianto che brucia oggi

Da quel momento la storia è andata in una direzione ben diversa da quella che immaginavano all’Inter. Rimasto all’Atletico Madrid, Gimenez ha continuato il proprio percorso in biancorosso, alternando qualche problema fisico a momenti di altissimo livello. Nel suo palmarès oggi figurano due campionati spagnoli, una Supercoppa di Spagna, un’Europa League e una Supercoppa UEFA, conquistati lungo dodici stagioni – più questi primi mesi della tredicesima – sempre con la stessa maglia.

Proprio questo lungo legame con l’Atletico rende ancora più beffardo quanto successo nell’ultima sfida. Il difensore che nel 2017 avrebbe potuto vestire il nerazzurro è diventato il “boia” dell’Inter, l’uomo che al 93′ ha deciso una partita pesantissima. Alla Pinetina, ripensando a quell’incrocio di mercato sfumato per una valutazione ritenuta troppo alta, è impossibile non provare un senso di rimpianto: quel colpo di testa, ieri, ha ricordato a tutti quanto caro possa costare, a volte, un “no” detto davanti a una cifra ritenuta eccessiva.