Roma, si complica la corsa di Gasperini | Stop prolungato per il suo top player: caos a Trigoria
Gian Piero Gasperini - Twitter - pmgsport.it
Un infortunio più serio del previsto sta rallentando il progetto giallorosso e creando un imprevisto nel percorso disegnato da Gasperini
Il clima a Trigoria, nelle ultime ore, è cambiato con una rapidità sorprendente. La Roma si è resa protagonista di un avvio di stagione scandito da ritmi alti, idee chiare e una rosa profonda, costruita per sostenere il gioco verticale e aggressivo che Gasperini considera imprescindibile.
Ma un problema fisico emerso durante la preparazione ha stravolto i piani, costringendo lo staff a ridisegnare l’intera gestione dell’attacco.
L’assenza prolungata di uno dei calciatori più attesi sta diventando una questione che va oltre l’aspetto tecnico. L’obiettivo era inserirlo gradualmente nel nuovo sistema, valorizzandone la velocità e la capacità di rompere gli equilibri negli ultimi trenta metri.
Invece, ogni aggiornamento delle ultime ore parla di tempi dilatati, di uno stop che non accenna a risolversi e che rischia di trasformarsi nel vero nodo critico di questo inizio di percorso.
Il problema fisico che cambia i piani di Gasperini
L’infortunio, inizialmente catalogato come un normale fastidio muscolare, si sta rivelando più complesso e ostinato. A Trigoria speravano di riaverlo in gruppo in tempi brevi, ma le sensazioni raccolte dallo staff medico hanno suggerito immediatamente prudenza. Gasperini, che nella sua idea di calcio basa tutto sulla condizione atletica e sulla capacità degli esterni di incidere con continuità, vede così incrinarsi uno dei pilastri del suo progetto tattico.
Il giocatore in questione è Leon Bailey, l’esterno scelto per dare profondità, accelerazioni e imprevedibilità alla fase offensiva giallorossa. Il suo arrivo aveva acceso l’entusiasmo dell’ambiente, convinto di vedere finalmente un profilo capace di accendere le partite con una sola giocata. La sua assenza, invece, sta lasciando un vuoto tattico evidente, difficile da colmare con soluzioni interne.

Un’assenza che pesa: tra problemi tattici e effetti psicologici
La Roma aveva costruito una parte significativa del nuovo impianto offensivo intorno alle caratteristiche dell’esterno giamaicano. Nel sistema di Gasperini, gli uomini di fascia sono determinanti per aggredire gli spazi, isolare il difensore e trasformare un recupero palla in un’occasione pericolosa. Senza Bailey, le rotazioni diventano più prevedibili, le combinazioni più lente e gli avversari possono adattarsi con meno difficoltà. È un limite che si riflette sulla costruzione della manovra e sulla qualità delle ripartenze, due aspetti chiave nell’idea di gioco del tecnico.
Oltre al piano tattico, però, c’è anche una questione psicologica che a Trigoria non ignorano. L’ex esterno dell’Aston Villa era stato individuato come il giocatore copertina del nuovo corso, un simbolo del salto di qualità cercato dalla società per competere con continuità ai piani alti. Il suo stop prolungato rischia di frenare l’entusiasmo, di rallentare l’adattamento dei compagni al nuovo sistema e di spostare pressione su chi, finora, avrebbe dovuto agire più nell’ombra. In attesa di aggiornamenti sui tempi di recupero, la Roma si trova così davanti a una fase delicata, con Gasperini costretto a reinventare soluzioni e a gestire un’assenza che, per peso specifico e aspettative, vale come un vero campanello d’allarme.
