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Giro dell’Appennino: Ciccone va in fuga, attacca e vince

Braccio al cielo e urlo liberatorio. Giulio Ciccone (Bardiani CSF) vince la 79° edizione del Giro dell’Appennino, semiclassica italiana che si corre tra Liguria e Piemonte, anticipando nel finale Amaro Antunes (CCC) e Fausto Masnada (Androni Giocattoli), compagni di una fuga partita a 60 chilometri dall’arrivo di Genova. Per il ciclista di Chieti, già protagonista di un ottimo Tour of the Alps, chiuso con il nono posto della classifica generale, è la prima vittoria importante in carriera dopo quella nella decima tappa del Giro d’Italia 2016. Decisivi per il suo successo lo scatto sul Passo della Bocchetta, salita storica per il ciclismo italiano, e lo sprint a trecento metri dal traguardo dove Ciccone ha dimostrato di avere più gamba degli avversari. Lontano dal podio Damiano Cunego (Nippo Vini Fantini) in una delle ultime gare prima del ritiro. Il “piccolo principe”, protagonista del nostro ciclismo negli ultimi 15 anni, lascerà dopo i Campionati Italiani del 30 giugno.

Se Ciccone è stato il solista del Giro dell’Appennino di quest’anno, il premio alla squadra migliore non può che andare all’Androni Giocattoli, capace di piazzare tre ciclisti nei primi cinque con Francesco Gavazzi e Davide Ballerini dietro il compagno Masnada. Un grande risultato per i ragazzi diretti da Gianni Savio che conquistano punti importanti per la Ciclismo Cup, competizione che regala alla squadra vincitrice una partecipazione certa al Giro d’Italia dell’anno successivo e di conseguenza sponsor più ricchi. Dopo il Giro dell’Appennino, la prossima tappa della Ciclismo Cup sarà l’Adriatica-Ionica in programma dal 20 al 24 giugno.

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