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Moncelli campione internazionale, Nicchi battuto ai punti

Nove riprese per aprire una breccia nella difesa dell’avversario, una, la decima, per colpirlo duramente: una, due, tre volte, mandarlo quasi k.o. e vincere l’incontro nelle ultime due frazioni. Ha dovuto faticare davvero tanto Felice Moncelli per conquistare il suo primo titolo internazionale WBC superwelter contro Adriano Nicchi, pugile molto più esperto di lui che quella cintura l’aveva già vinta e che ha fatto l’impossibile per rimettersela attorno alla vita. Una difficoltà evidenziata proprio dal nuovo campione che, a combattimento concluso, ha reso onore alla prestazione del suo avversario: “Ogni volta che lo toccavo barcollava, non pensavo che sarebbe resistito 12 riprese. Riusciva sempre a schivare e scappare, mi ha fatto soffrire tanto”. Alla fine dell’incontro Moncelli è stato considerato vincitore da due dei tre giudici: 115-113, 116-113 e 114-114 sono i tre cartellini conclusivi.

La freschezza e la potenza del pugile pugliese, 13 anni più giovane del suo avversario, hanno prevalso sulla tecnica e l’esperienza di Nicchi. Faccia d’angelo, così è soprannominato il neo campione, ha picchiato come un diavolo nella parte finale dell’incontro, dopo aver fatto dannare l’allenatore Simone D’Alessandri che, dall’angolo, si sgolava per convincerlo ad alzare il ritmo. “Devi tirare le bombe” è stata l’indicazione, forse non molto tecnica ma decisamente efficace, che ha dato a Moncelli proprio prima di quella decima ripresa in cui, con tre diretti, ha mandato quasi al tappeto Nicchi. Fin lì il match era stato equilibratissimo: la lettura dei punteggi parziali assegnati dai tre giudici, dopo otto riprese, dava l’incontro in parità.

Senza quella terribile sequenza probabilmente avrebbe vinto Nicchi. La tattica dell’aretino è stata chiara fin dall’inizio: tenere la guardia bassa per invitare l’avversario ad attaccare e colpire in rimessa con il suo potente montante. Una strategia che aveva ripagato il pugile che ha fatto di tutto per portare l’incontro all’ultima ripresa e vincere ai punti, conscio anche della resistenza fisica di Moncelli, mai sconfitto per k.o. da quando è professionista. “Non fare a cazzotti, non scambiare: uno-due colpi e poi scappa. Vattene via. Tocca e va via”, questo è stato il consiglio dell’allenatore di Nicchi al suo pupillo prima dell’undicesima ripresa, ma ormai era troppo tardi: Moncelli aveva già ribaltato il risultato. Alla fine, Nicchi è comunque riuscito a vedere i lati positivi dell’incontro: “Non ho vinto ma sono orgoglioso di aver perso con un bravo ragazzo come lui. Ha tutta la strada da fare davanti a sé. Io ho ancora voglia di combattere. Ora mi riposerò un po’ e poi ripartirò”.

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