Prima lo Zoncolan, al Giro d’Italia, ora la Cima Grappa, all’Adriatica Ionica Race: Lorenzo Fortunato ci sta prendendo gusto a conquistare le vette più importanti della storia ciclistica italiana. Con uno scatto formidabile nella parte conclusiva, come se stesse correndo in pianura, l’atleta della Eolo-Kometa ha vinto la seconda tappa della competizione e si è preso la Maglia blu di leader della classifica generale, strappandola a Elia Viviani. “Negli sforzi lunghi vado bene, devo tenere il mio passo, evitare di andare fuori giri e so che nel finale posso esserci. Gli uomini dell’Astana mi ha messo in difficoltà alla fine, visto che erano in due, poi li ho inseguiti e ho fatto una volata di un chilometro, anche se non credevo di riuscirci. L’obiettivo era vincere, ora la squadra sarà fondamentale per tenere la maglia”, ha commentato dopo la gara. A completare il podio ci sono proprio i due uomini dell’Astana Premier Tech, Merhawi Kudus e Vadim Pronskiy, che sembravano essere in controllo, ma si sono rimontare proprio sul traguardo.
È durata meno, questa volta, la fuga di giornata, con gli inseguitori che hanno ripreso i battistrada alle pendici dell’ascesa verso Cima Grappa, quando era il momento per gli scalatori di mettersi in mostra. I due dell’Astana hanno cominciato a lanciare i propri attacchi ai 10 km all’arrivo, sfiancando un po’ alla volta gli uomini della Bardiani-CSF-Faizanè, che, pur essendo più numerosi, non hanno saputo reagire. Quando ormai sembrava fatta per la squadra kazaka, però, da dietro è riemerso Fortunato, che non ha mai risposto alle offensive degli avversari, tenendosi sempre a ridosso dei battistrada e partendo da lontano con una controffensiva lunga un chilometro. Proprio negli ultimi metri, il corridore della Eolo-Kometa ha recuperato prima Pronskiy e poi Kudus, superato quando il traguardo era in vista. Con quest’azione in salita, la seconda degna di nota del suo anno fin qui eccezionale, Fortunato ha conquistato sia la tappa, sia la vetta della generale, che oggi proverà a difendere in Emilia-Romagna, ultimo atto dell’Adriatica Ionica Race.
