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Ciclismo, Giro d’Italia donne: Van Vleuten regina. A Udine vince la Vos

Dimenticatevi il rosa, il Giro d’Italia è sempre più arancione. A un anno dal primo trionfo, l’olandese Annemiek Van Vleuten (Mitchelton Scott) ha vinto per la seconda volta la più importante corsa a tappe di ciclismo femminile con 3’45’’ di vantaggio sulla connazionale Anna Van Der Breggen e quasi sette sull’australiana Amanda Spratt. Un successo costruito nelle due giornate più importanti del Giro: la tappa dolomitica con arrivo ai laghi di Cancano e la cronometro individuale, dominate dalla Van Vleuten. Sono passati due anni dal terzo posto del 2017 e l’olandese si è rifatta con gli interessi.

Nell’ultima tappa di Udine si è goduta il percorso con lo stesso sorriso che l’ha contraddistinta in ogni momento della sua carriera, quella positività che l’ha aiutata a riprendersi dopo il terribile incidente alle Olimpiadi di Rio 2016 quando si fratturò tre vertebre. Un episodio che paradossalmente l’ha resa più forte e i due successi consecutivi al Giro sono la migliore prova. Ora ne manca solo uno per diventare l’olandese più vincente della Corsa Rosa, insieme a Marianne Vos, la “Cannibale” che a Udine ha centrato il quarto successo in questa edizione del Giro, il 25° in totale, superando in volata la connazionale Brand e la belga Kopecky. Tra la Vos e la Van Vleuten un filo rosso che non lega solo le due protagoniste della Corsa Rosa 2019 ma anche il primo e l’ultimo trionfo olandese al Giro. Nel 2011 la “Cannibale” stappava lo spumante sul podio dell’ultima tappa e da quel giorno è iniziata un’egemonia a tre (Vos, Van Der Breggen, Van Vleuten) interrotta solo due volte dalle americane Abbott e Guarnier.

Lontano, lontanissimo l’ultimo successo italiano di Fabiana Luperini (2008) che vanta ancora il record di vittorie finali, ben cinque. Anche il Giro 2019 è stato in chiaroscuro per le ragazze di casa. Una sola vittoria di tappa, quella a Carate Brianza di Letizia Borghesi che però ha concluso al 66° posto della generale. La migliore nella corsa alla maglia rosa, come previsto, è stata Elisa Longo Borghini, ottava a 8’19’’ dalla Van Vleuten, brava a migliorare il decimo posto dell’anno scorso ma ancora lontana dall’obiettivo podio, raggiunto nel 2017. Dietro la piemontese si sono piazzate Soraya Paladin ed Erica Magnaldi che hanno completato la top 10. Anche nel 2020 le speranze italiane saranno sulle loro spalle per provare a interrompere la monarchia delle olandesi che non sembrano proprio avere voglia di abdicare.

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